Canada! 5000 km e 20 giorni alla scoperta dell’America del Nord

Il nostro viaggio in Canada ha finalmente inizio! O meglio…purtroppo è già terminato, ma lo faccio ricominciare volentieri, seppur solo in modo virtuale, ripercorrendo le tappe del nostro tour del Canada occidentale. Ho selezionato alcuni scatti fotografici, il più possibile rappresentativi, per ogni giorno del viaggio, cercando di mantenere il filo dei nostri spostamenti attraverso questa meravigliosa terra. Beh, in marcia! Dopo una notte a Fiumicino e 16 orette di volo, incluse un paio d’ore di scalo a Montreal, arriviamo finalmente a Vancouver. La differenza di fuso orario con l’Italia è importante: – 9 ore. Ci servirà qualche giorno di rodaggio per rimetterci in sesto, ma poco importa, essere qui ci carica per benino. Arriviamo in aeroporto intorno alle 20, tempo di recuperare i bagagli e ritirare la macchina presa a noleggio ed è già sera. Il viaggio ci ha un po’ destabilizzato, per ripigliarci pensiamo bene di andare a bere una birretta al pub sotto il nostro ostello, poi nanna.

Il 26 luglio è il nostro primo giorno “vero”, intero, in terra canadese: inizia l’avventura! Cominciamo subito a esplorare i dintorni, puntando verso downtown. Vancouver è una bella città, con grandi grattacieli in vetro – quindi non di certo il mio genere di costruzione preferito – ma con questo cielo blu e l’oceano come sfondo non risultano invadenti. Anzi, quasi quasi in questo contesto mi piacciono, assurdo. Insomma a un primo impatto, o almeno a me ha fatto questa impressione, la città trasmette un’idea di grande vivibilità, efficienza e pulizia, nonostante le dimensioni non certo trascurabili. Iniziamo il nostro giro turistico in centro passando da Chinatown; ci soffermiamo in un giardino cinese, il Dr. Sun Yat – Sen Park, molto caratteristico e degno di nota anche in quanto primo giardino cinese costruito fuori dalla Cina. Proseguiamo verso Gastown, la parte più antica di Vancouver e cuore del centro, che deve il suo nome appunto a John “Gassy Jack” Deighton, capitano di battello inglese che aprì qui il primo saloon della città nella seconda metà dell’ 1800. Poco dopo la statua celebrativa del buon vecchio Gassy Jack ci imbattiamo in un particolare orologio alimentato a vapore, divenuto oggi simbolo di Gastown; la cosa curiosa è che, ancora oggi, l’orologio funziona tuttora a vapore, sfruttando i tubi del riscaldamento che passano sotto terra. Dopo aver scorazzato per qualche oretta per il centro decidiamo di noleggiare 2 biciclette per esplorare, con una certa agilità, Stanley Park, un bel parco di oltre 400 ettari confinante da un lato con il centro della città e abbracciato dagli altri dall’Oceano Pacifico. Che spettacolo! La giornata vola, ma all’imbrunire la città resta viva: assistiamo prima a uno spettacolo di tamburi, poi proseguiamo attraversando un festival molto particolare, dedicato alle popolazioni indigene, con tanto di tende in mezzo a grattacieli sberluccicanti. Alla fine arriva anche la notte, perciò si va a dormire: domani ci aspetta la nave per Vancouver Island.

A presto!

Paolo